Istituto Falusi, nella realtà e nella prospettiva: il punto di Luca Santini Consigliere di Amministrazione dell’Istituto
Istituto Falusi, nella realtà e nella prospettiva
Il punto di vista di Luca Santini Consigliere di Amministrazione dell’Istituto
Si è discusso ampiamente in queste ultime settimane sulla decisione di dare a terzi la gestione di un settore (uno su quattro) dell’attività di assistenza, se ne è discusso generalmente con cognizione di causa, personalmente devo dare atto che chi è intervenuto sul tema lo ha fatto sicuramente a proposito, conoscendone i problemi.
Ovviamente, però, ciascuno lo ha fatto secondo il proprio punto di vista, secondo la posizione rappresentata, e ciò ha reso inevitabilmente inconciliabili i contributi di ciascuno.
Amministrazione del Falusi, Amministrazione Comunale, Rappresentanti dei lavoratori, forze politiche di diversi e distanti orientamenti, qualunque sia l’argomento in discussione difficilmente possono trovare un denominatore comune.
Figuriamoci se, poi, come in questo caso si toccano aspetti delicati della vita di ognuno come, appunto, l’assistenza alle persone in età avanzata, non sempre sufficientemente abbienti, talvolta nemmeno organicamente autosufficienti.
Sono argomenti che richiedono sensibilità e assunzioni di responsabilità non di poco conto.
Le prime difficoltà, le prime serie difficoltà, le abbiamo incontrate noi amministratori dell’Istituto.
Chi di noi affiderebbe volentieri a terzi, a cuor leggero, la vita quotidiana, di ogni settimana, di ogni mese, di un nostro genitore o di un congiunto, magari solo per spendere un po’ di meno?
Credo nessuno di noi e certamente non io.
Sono cresciuto e milito in un ambito culturale e politico in cui si predica che occorre gestire le aziende, ed ogni altro tipo di attività produttiva o lavorativa, ricercando costantemente la razionalizzazione organizzativa e la riduzione dei costi come unico processo logico che possa garantire la vitalità dell’impresa.
Al tempo stesso, però, nessuno di noi ha mai pensato che le diverse forme dell’assistenza, a partire da quella sanitaria, possano essere considerate alla stregua di una qualsiasi altra attività produttiva, pubblica o privata che sia.